Psicologia e dintorni: Bullismo e Cyberbullismo/ Psychology and surroundings: Bullying and Cyberbullying by Daniela Barreca (Psicologa riceve a Torino e su Skype)

Vorrei dedicare questo post ad un fenomeno che genera molta preoccupazione sia agli educatori che ai genitori al bullismo ed alla sua appendice digitale il cyperbullismo. Non credo tuttavia di poter definire il bullismo un fenomeno recente: ricordo con terrore le angherie subite da ragazzina e anzi credo di poter sostenere che la situazione è migliorata. Ai nostri tempi se eri vittima di violenze da parte dei bulli non avevi veramente nessuno a cui rivolgerti, potevi solo sperare nella fortuna. Bene vediamo di cosa si tratta esattamente: il bullismo è un tipo di comportamento aggressivo con cui ripetutamente e con intenzionalità è arrecato danno ad una particolare vittima che, per svariati motivi, non è in grado di difendersi da sola in modo efficace. In particolare un ragazzo è vittima di bullismo quando un altro ragazzo o un gruppo di ragazzi gli dicono cose cattive e spiacevoli, riceve colpi, pugni, calci o minacce, quando viene rinchiuso in una stanza, riceve bigliettini o sms con offese e parolacce, quando nessuno gli rivolge mai la parola, viene preso ripetutamente e con cattiveria in giro, senza riuscire a difendersi. Sono caratteristiche del Bullismo:

. l’INTENZIONALITÀ il comportamento è consapevole e mira ad arrecare un danno alla vittima:

. la SISTEMATICITÀ si ripete nel tempo e non si limita a episodi sporadici;

. l’ASSIMMETRIA DI POTERE vi è una disparità fisica o psicologica o sociale tanto che la vittima non è in grado di difendersi.

Gli atti di bullismo possono essere agiti in modo fisico e diretto (la vittima riceve colpi, calci, pugni, spintoni ), indiretto (attraverso la sottrazione o danneggiamento di oggetti personali), verbale (prese in giro, scherno) oppure attraverso il coinvolgimento di terzi (diffusione di calunnie, esclusione dal gruppo). Il CYBER-BULLYING, bullismo elettronico o Cyberbullismo (cui dedicherò il prossimo post): consiste nell’uso di Internet (mediante e-mail, creazione di blog, condivisione di immagini o di video) o del cellulare per inviare insulti e messaggi minacciosi alla vittima o per diffondere immagini e messaggi dannosi o calunnie sul suo conto. Si ritiene erroneamente che il bullismo sia un fenomeno prettamente maschile in realtà esistono solo delle differenze di genere ma anche le femmine possono trasformarsi in temibili bulli: i maschi fanno maggiormente uso della violenza fisica, le femmine ricorrono a mezzi quali il pettegolezzo,l’attribuzione di epiteti, la manipolazione affinché una relazione d’amicizia si rompa. Le reazioni della vittima sono diverse, andiamo dal silenzio, alla paura di deludere le aspettative e alla vergogna, dalla tendenza a negare o a sdrammatizzare al terrore delle ritorsioni. Ma com’è il bullo? Troviamo una definizione nel libro Cuore:  “FRANTI è malvagio. Quando uno piange, egli ride. Provoca tutti i più deboli di lui, e quando fa a pugni,s’inferocisce e tira a far male. Non teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba quando può, nega con la faccia invetriata, è sempre in lite con qualcuno. Egli odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro”. de Amicis 1885 (i bulli esistevano gia’ nell’800). Il bullo è aggressivo e ostile con coetanei e adulti, prende in giro ripetutamente e in modo pesante, rimprovera, minaccia, mette in ridicolo, spinge, prende a pugni o a calci, danneggia le cose che appartengono agli altri studenti; oppositivo, insolente, impulsivo; ha bisogno di comandare e di affermare se stesso e ritiene che l’aggressività sia un buon modo per ottenere ciò che vuole; è incapace di assumersi la responsabilità per quello che ha fatto e non ha rimorsi; mostra scarsa empatia per la vittima; ha una elevata autostima, è sicuro e poco ansioso. Nelle famiglie dei bulli regnano spesso la violenza e la sopraffazione, poco calore, estrema severità iper permissivismo. Anche per la vittima abbiamo una visione condivisa dalla quale io mi sento di prendere le distanze. Generalmente con un alto grado di banalizzazione si ritiene che la vittima sia più ansiosa e insicura degli altri studenti, con un’opinione negativa di sé e delle proprie competenze; fragile, spesso sola ed esclusa nella classe. In realtà non è sempre così, molte volte la vittima ha qualcosa che il bullo vuole o che invidia, spesso è proprio l’invidia a determinare l’atto di bullismo.

Purtroppo molti studi hanno dimostrato come il bullismo possa avere delle conseguenze negative nel prosieguo della vita della vittima, si parla persino di depressione.  I bulli invece crescendo molto spesso sviluppano dipendenza da alcool o droghe, comportamenti delinquenziali, criminalità. Circa il 60 % dei bulli, seguiti dall’infanzia all’età adulta, entro i 24 anni è stato in prigione ed il 45 % è stato condannato per almeno 3 crimini. Vittime seguite dall’infanzia all’età adulta mostrano una bassa autostima e un numero maggiore di sintomi legati all’ansia o depressivi. Vediamo adesso da dove nasce il bullismo. Sicuramente giocano un ruolo fondamentale le caratteristiche individuali: la personalità del bullo personalità e quella della vittima, la cultura, le caratteristiche familiari, la criticità dell’adolescenza. Per quanto riguarda la cultura e’ sicuramente dominante il mito della ricchezza e dell’affermazione personale, razzismo, relazioni basate sulla forza e sul potere. Possiamo inoltre aggiungere la distinzione dell’umanità tra vincenti e perdenti e la visione della società come una “giungla”. Non bisogna dimenticare inoltre come il bullismo sia un fenomeno di gruppo... L’85% degli episodi di bullismo avviene in presenza dei compagni. La presenza di bullismo svela che in quella classe c’è qualcosa che non funziona bene. Per l’adolescente il gruppo dei coetanei rappresenta un vero e proprio “laboratorio sociale” nel quale  può sperimentare modi di essere alternativi a quelli familiari. Nel gruppo, egli cerca di difendersi dalla solitudine, dalla paura della complessità del mondo, cerca di capire, attraverso lo sguardo degli altri, lui chi sia. Con i coetanei l’adolescente può condividere i conflitti e le angosce proprie dell’età che sta attraversando. Il bullo invece nel gruppo cerca di conquistare con le sue azioni violente ai danni della vittima ciò che non saprebbe conquistare in altro modo: potere sul gruppo, ammirazione, approvazione. A proposito di gruppo e importante sottolineare come il bullo e la vittima non siano i soli presenti durante gli atti di violenza... Gli altri soggetti sono i gregari, che partecipano alle prepotenze sotto la guida del bullo;  i sostenitori, che non prendono parte all’azione ma la sostengono attivamente con risolini, incitamenti e via di seguito;  gli spettatori neutrali, che non prendono una posizione di fronte alle prepotenze o che non sono mai presenti agli episodi; i difensori della vittima, gli unici ad assumersi il rischio di opporsi al bullo. Perche’ cosi’ tati compagni non intervengono a difesa della vittima? In una situazione del genere spesso non si verificano comportamenti d’aiuto, poiché prevalgono due meccanismi: ignoranza collettiva: “se nessuno interviene vuol dire che la situazione non è così grave”; diffusione di responsabilità: “ci sono anche altri che possono intervenire”. La non azione e’ inoltre determinata da meccanismi di gruppo che generano e ma ntengono il bullismo:

1. GIUSTIFICAZIONE MORALE “È giusto litigare per proteggere un amico”

 2. ETICHETTAMENTO EUFEMISTICO“Dare una sberla o una spinta a qualcuno è solo un modo di scherzare”

 3. CONFRONTO VANTAGGIOSO“Gli ho dato solo uno spintone, mica un pugno!”

4. DISTORSIONE DELLE CONSEGUENZE“Ma non si è fatto niente!”

5. DIFFUSIONE DELLARESPONSABILITA’“Non sono stato solo io, c’erano anche degli altri”

6. DISLOCAMENTO DELLA RESPONSABILITÀ“Se i ragazzi si azzuffano o si comportano male a scuola è colpa degli insegnanti”“Certi ragazzi sono molto aggressivi ma non ne hanno colpa. È che hanno grossi problemi in famiglia o nella società

7. DEUMANIZZAZIONE DELLA VITTIMA“È giusto trattar male qualcuno che si comporta come un verme”

8. ATTRIBUZIONE DI COLPA“I ragazzi che vengono maltrattati di solito se lo meritano” “È stato lui a provocarmi”

Non bisogna dimenticare inoltre che il bullo non è motivato al cambiamento: non si percepisce come una persona che ha bisogno di aiuto; i suoi comportamenti sono un problema solo per gli altri non per lui. Vediamo adesso alcuni consigli pratici su come difenderci:

• 1. A scuola durante gli intervalli non rimanere mai isolato, se vedi qualcun altro subire prepotenza parlane con un adulto, cerca di ignorare il bullo,impara a dire “NO” con fermezza e non mostrarti MAI impaurito.
• 2. Affrontare il problema in maniera attiva! Parlane in Famiglia ed a  Scuola.
• 3. La scuola è la prima vera istituzione sociale dove gli studenti devono essere incoraggiati a denunciare episodi di bullismo. Genitori e istituzioni sono chiamati per primi. alle responsabilità che il loro ruolo comporta.
• 4. La famiglia non può e non deve rimanere sola nella lotta al bullismo, bensì deve essere accompagnata nel percorso educativo dalla scuola e dai media.
• 5. ATTENZIONE ai pensieri errati! E’ sbagliato,credere che sia soltanto un fenomeno facente parte della crescita, pensare che sia una semplice “ragazzata”, ritenere che si riscontri soltanto nelle zone abitative più povere e arretrate e giudicare colpevole la vittima, poiché non è in grado si sapersi difendere.
• 7. Denuncialo! Il Bullismo è un reato, denunciate penalmente e civilmente i bulli. Agite in giudizio contro i bulli, le loro famiglie e la scuola. Ottenere il risarcimento del danno ed una giusta rivincita.
• 8. Internet: www.smontailbullo.it www.azzurro.it
• 9. Telefono: 800 66 96 96 Rispondono operatori qualificati che ricevono segnalazioni di atti di bullismo, forniscono informazioni sul fenomeno e consigliano comportamenti possibili da tenere in situazioni critiche.
• 10. Atti particolarmente gravi, costituenti reato e quindi punibili dalla legge nei ragazzi dai 14 anni in su

Bene spero che questi concetti vi siano stati utili. Vi rimando al prossimo post sul Cyberbullismo.

I would like to dedicate this post to a phenomenon that generates much concern to both educators and parents to bullying and its appendix the digital cyperbullismo. I do not think, however, to define bullying a recent phenomenon: I remember with terror the harassment suffered as a young girl, and indeed I think I can claim that the situation has improved. In our time if you were the victim of violence by bullies you had really no one to rivolgerti, could only hope for the best. Well let's see what it is exactly, bullying is a type of aggressive behavior with which repeatedly and intentionality is caused damage to a particular victim who, for various reasons, is unable to defend itself effectively. In particular, a boy is bullied when another boy or a group of boys tell bad things and unpleasant, receives blows, punches, kicks or threats, when locked in a room, receive notes or text messages with insults and profanity when no one ever turns the word, is taken repeatedly and viciously around, unable to defend themselves. Are characteristics of Bullying:

. the INTENTIONALITY behavior is aware and seeks to cause damage to the victim:

. the systematic nature is repeated over time and is not limited to sporadic;

. the asymmetry POWER there is a physical or psychological or social disparities so that the victim is unable to defend himself.

Bullying can be acted out in a physical and direct (the victim receives blows, kicking, punching, shoving), indirect (through theft or damage of personal items), verbal (teasing, ridicule) or through the involvement of third (dissemination of slander, exclusion from the group). The CYBER-BULLYING, electronic bullying or cyberbullying (which I will devote the next post): is the use of the Internet (via e-mail, blogging, sharing images or video) or the phone to send insults and threatening messages to victim or to disseminate harmful images and messages or slanders about him. It is believed mistakenly that bullying is a phenomenon purely male actually exist only gender differences but also the females can become formidable bullies: males make better use of physical violence, the females resort to such means as gossip, attribution epithets, manipulation so that a friendly relationship breaks. The reactions of the victim are different, we go by the silence, fear of disappointing the expectations and shame, by the tendency to deny or play down the terror of retaliation. But how is the bully? We find a definition in the book Heart, "Franti is evil. When one cries, he laughs. Causes all weaker than himself, and when at odds, s'inferocisce and pulls to hurt. Fears nothing, laughs in the face of the master, steals when he can, denies his face glazed, is always fighting with someone. He hates school, hates the companions, hates the teacher. " de Amicis 1885 (bullies existed already 'in 800). The bully is aggressive and hostile with peers and adults, teases repeatedly and heavy, reproaches, threats, ridicule, pushes, punches or kicks, harms the things that belong to other students; oppositional, defiant, impulsive; needs to command and to assert himself and believes that aggression is a good way to get what he wants; is unable to take responsibility for what he did and did not regret; shows little empathy for the victim; has a high self-esteem, is safe and very anxious. In families of bullies often reign violence and oppression, little heat, extreme severity hyper permissiveness. Even for the victim have a shared vision from which I feel to distance. Generally with a high degree of trivialization is believed that the victim is more anxious and insecure of the other students, with a negative view of themselves and their skills; fragile, often alone and excluded in the class. Actually it is not always the case, many times the victim has something that the bully wants or envy, it is often the envy to determine the act of bullying.

Unfortunately, many studies have shown that bullying can have negative consequences later in life of the victim, there is even talk of depression. Bullies instead growing very often develop addiction to alcohol or drugs, delinquent behavior, crime. About 60% of bullies, followed from childhood to adulthood, within the 24 years has been in prison and 45% was sentenced to at least three crimes. Victims followed from childhood to adulthood show a low self esteem and a greater number of symptoms related to anxiety or depression. Let's see where does bullying. Certainly play an important role individual characteristics: the personality of the bully and the victim's personality, culture, family characteristics, the criticality of adolescence. As for the culture and 'definitely dominant myth of wealth and personal affirmation, racism, relationships based on strength and power. We can also add the distinction between winners and losers of humanity and the vision of the company as a "jungle". Do not forget also like bullying is a group phenomenon ... 85% of bullying takes place in the presence of his companions. The presence of bullying reveals that in that class there is something that does not work well. For the adolescent peer group is a real "social laboratory" in which experience can be alternative ways of those family members. In the group, he tries to defend himself from loneliness, fear of the complexity of the world, try to understand, through the eyes of others, he who he is. With peers can share the adolescent conflicts and anxieties of their age who is going through. The bully in the group instead tries to win with his violent actions against the victim would not know what to conquer another way: power over the group, admiration, approval. About group and important to emphasize that the bully and the victim are not the only present during the acts of violence ... The other subjects are the soldiers, who participate in bullying under the guidance of the bully; the supporters, who do not take part in the action but actively support with giggles, incitements and so on; the neutral spectators, who do not take a position in the face of bullying or who are never present to the episodes; defenders of the victim, the only ones to take the risk to oppose the bully. Because 'so' tati companions do not intervene in defense of the victim? In such a situation does not occur often behaviors helps, as prevail two mechanisms: collective ignorance, "if no one intervenes to say that the situation is not so serious"; diffusion of responsibility: "There are also others who may be involved." The no action 'also determined by mechanisms that generate and group but ntengono bullying:

MORAL JUSTIFICATION 1. "It is right to fight to protect a friend"

 2. euphemistic labeling "Giving a slap or a push to someone is just a way of joking"

 3. COMPARISON BENEFICIAL "I give it a push, not a punch!"

4. DISTORTION OF CONSEQUENCES "But you have not done anything!"

5. SPREAD DELLARESPONSABILITA '"I was not just me, there were also other"

6. DISPLACEMENT OF LIABILITY "If the boys in a fist fight or behave badly in school is the fault of the teachers'" Some guys are very aggressive but I do not have guilt. You have big problems in the family or in society

7. dehumanization THE VICTIM "It is fair to ill-treat someone who acts like a worm"

8. ALLOCATION OF GUILT "The guys who are mistreated usually deserve it" "Did he provoke"

Do not forget also that the bully is not motivated to change: not perceived as a person who needs help; his behaviors are a problem only for others not for him. Let's see some practical advice on how to defend ourselves:

• 1. In school during breaks never remain isolated, if you see someone else suffer bullying talk to an adult, trying to ignore the bully, learn to say "NO" firmly and not afraid to show EVER.

• 2. Tackling actively! Talk about it in the family and in school.

• 3. The school is the first real social institution where students should be encouraged to report incidents of bullying. Parents and institutions are called first. the responsibilities that their role entails.

• 4. The family can not and should not be alone in the fight against bullying, but must be accompanied in the educational development of the school and the media.

• 5. ATTENTION to wrong thoughts! E 'wrong, believe that it is only a part of the growing phenomenon, think of it as just a "prank", believing that it is found only in areas housing the poorest and most backward and convict the victim, because you can not know how to defend .

• 7. Denuncialo! Bullying is a crime, denounced criminally and civilly bullies. Take action in court against the bullies, their families and the school. Obtain damages and a just revenge.

• 8. Internet: www.smontailbullo.it www.azzurro.it

• 9. Phone: 800 66 96 96 Answers by qualified operators who receive reports of bullying, provides information on the phenomenon and recommend possible behaviors to keep in critical situations.

• 10. Acts particularly serious, and therefore constitute a crime punishable by law in boys aged 14 years and over

Well I hope that these concepts will have been useful. I refer you to the next post on Cyberbullying.